Browser per bambini e browser "fai-da-te": progettare la navigazione |
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Wednesday, 19 September 2007 07:14 | |||
4-5-2005 I browser per bambini sono nati come strumenti per la tutela della navigazione dei figli da parte dei genitori, ma sono utilizzabili anche come strumento didattico. La ragione più immediata è il fatto che anche a scuola si pone il problema della tutela dei minori. Bene, i “rovistatori di rete” per bambini possono sostituire, almeno in parte, soluzioni più sofisticate e impegnative, che prevedono l'impiego di dispositivi hardware e software complessi, mantenendo l'obiettivo di consentire ai bambini una navigazione sicura. Il meccanismo a cui tutti questi browser ricorrono è infatti la supervisione adulta, che viene però esercitata sulla base di due principi logico-operativi fondamentali, molto diversi l’uno dall’altro: il principio dell’inibizione e il principio della validazione. Il primo caso è quello delle “black list”: il supervisore ha il compito di inserire nel browser siti non raggiungibili; penserà il software a bloccare l’accesso. Il secondo è quello delle “white list”: il supervisore deve inserire siti consentiti, o, per meglio dire - dal momento che in base al principio di funzionamento del brower saranno gli unici raggiungibili- di fatto consigliati al bambino. Prima di dare indicazioni sui software, voglio chiarire quali sono le ragioni didattiche che mi hanno deciso a insistere in questo contributo solo sulla seconda tipologia, limitandomi a richiamare quanto da me scritto su questo medesimo sito in altra occasione per ciò che riguarda la prima. Non si tratta soltanto del fatto che proporre è meglio che censurare, dal punto di vista sia dell’efficacia sia e soprattutto della relazione formativa. La modalità “white list” può tradursi facilmente nell’occasione per realizzare un progetto didattico che preveda l’uso integrato delle risorse di rete in un’attività di ricerca che interessa la classe non solo e non tanto perché si svolge (anche) su Internet; faccio un esempio molto semplice: una ricerca sull’acqua potrà prevedere che i bambini navighino su siti che trattino in modo scientifico e adatto alla loro età il tema “acqua”, che l’insegnante avrà precedentemente navigato e raccolto in una “lista di siti consigliati”, collocata all’interno dei meccanismi di protezione fornita dal browser in uso. Il legame tra “white list” e “navigazione su progetto” è molto importante: a scuola vanno sviluppate in modo precoce non già le pratiche tecnologiche, ma le competenze di elaborazione cognitiva, dalla logica di funzionamento di un sito e delle pagine web in genere, alla vera e propria iperlettura. Ogni Lettore-Navigatore abile deve infatti via via perfezionare in modo consapevole una vera e propria strategia di comprensione, di definizione e di verifica della propria navigazione, intesa appunto come percorso di lettura ipertestuale, strategia basata costantemente sulle sue capacità associative e deduttive. Egli ha infatti costantemente in carico la ricostruzione dell'insieme, ossia dei sensi, dei significati e della pregnanza dei collegamenti. Questo processo, che non si realizza solo attraverso informazioni di tipo testuale, ma anche con le immagini e con le relazioni tra di esse, può aver inizio in modo del tutto efficace nella scuola dell’infanzia e primaria: per affrontare in modo propedeutico le prime tappe di un cammino cognitivo così complesso va quindi colto il vantaggio fornito da ambienti con un'architettura pensata per i bambini. Non dimentichiamo infatti che i browser per bambini offrono non solo la tutela, ma anche la semplificazione dell'interfaccia: la medesima logica operativa di fondo e le medesime funzioni di base di un browser per adulti sono infatti praticabili dentro un ambiente dalla grafica accattivante e soprattutto dotato di icone più grandi e in numero ridotto. Anche questo è un aspetto essenziale per chi voglia evitare atteggiamenti addestrativi e come tali antipedagogici, che forzino l'anticipazione di situazioni e prestazioni troppo complesse. Parliamo ora dei software più interessanti, tutti fondati sul principio prima descritto della “white list” e anche sull’interdizione dell’attivazione di eventuali collegamenti esterni da ciascuno dei siti in essa contenuti, i quali sono invece esplorabili per tutta la loro profondità. Chi intendesse utilizzare questa modalità dovrà quindi far precedere la costruzione delle liste dei siti utilizzabili dai bambini da una attenta esplorazione delle varie sezioni e pagine dell’intera struttura del sito. Kiddonet™ è interessante soprattutto perché è gratuito: si scarica all'URL http://www.kiddonet.com/knSource/knBrowser.htm. All'inizio esso consente l'accesso solo al progetto omonimo. Starà all'adulto inserire i siti da far navigare al bambino. Iscrivendosi al sito www.kiddonet.com si possono inoltre usare un sistema di posta elettronica a sua volta protetto e una simpatica agenda e anche costruire una piccola e divertente pagina personale, a sua volta tutelata. Il tutto è in inglese, perché l’ambiente è americano. Kid's Internet World Explorer (Kiwe™), contempla anche una versione italiana, così come italiane sono le risorse di rete selezionate e proposte. Anche in questo caso il supervisore può intervenire a ampliare o ridurre i siti raggiungibili con un meccanismo basato su password di protezione della “white list”. Il programma può essere scaricato in versioni di prova inglese, italiana e spagnola da http://www.kiwe.it/maini.htm e può poi essere sbloccato mediante acquisto di una chiave di registrazione, oppure si acquista nella versione definitivamente funzionante (http://www.kiwe.it/kiweAcquisto.htm). Più sofisticata è la metodologia impiegata dal prodotto più recentemente affacciatosi sul mercato dei prodotti per Windows, Il Veliero™ (http://www.ilveliero.info/idea.htm): esso è a pagamento e dà l’accesso una “white list” centralizzata, ma prevede anche la possibilità di aggiungere siti consentiti alle singole utenze “in locale” e così si descrive: ‘Di fatto l'effetto risultante è analogo a quello di un proxy. Per ottenere tale risultato è stato realizzato un browser che utilizza un oggetto Microsoft (WebBrowser) che consente di controllare le varie fasi della navigazione. Tale controllo consiste in interrogazioni verso una serie di Web Services che esaminano una "white list" di siti "opportuni". Il fattore nuovo è che, attraverso questo meccanismo, "Il Veliero" può far pervenire una richiesta di attivazione di un nuovo link anche da parte dei vari naviganti, nel momento in cui si trovano di fronte ad un "blocco" di navigazione, motivando l'interesse per il link’. Anche di questo ambiente, che consente anche di inibire l’avvio dei browser per adulti presenti sul pc e che si appresta a differenziare i prezzi per l’uso domestico e per quello scolastico, è scaricabile una versione di prova (http://www.ilveliero.info/download.htm). Non possiamo certo dimenticare il mondo MacIntosh, a cui appartiene BumperCar 2.0- Web Browser for Kids™ , probabilmente il programma attualmente più completo, perché adotta sia il metodo delle “black list”, sia quello delle “white list”, sia un proprio filtro dei contenuti. Il menu “Safety”, a cui si accede con il nome utente e la password che sono necessari per amministrare un sistema OS X, consente anzi interventi sulla gestione dei java script e dei download nonché sui criteri utilizzati per filtrare le pagine. Il software è a pagamento, propone una serie di siti già selezionati e divisi per categorie (tra cui http://www.macparents.com/ ) ed è scaricabile in versione di prova.. C’è poi anche KidsBrowser™, che consente sia l’inserimento di una lista di siti consentiti, sia di impostare un filtro sugli indirizzi e sui contenuti delle pagine e propone una versione di prova in http://www.app4mac.com/kidsbrowser.html. Tornando a Windows, segnaliamo Win-baby, sistema di "controllo" dell'insieme delle funzioni del PC, che contiene un semplice browser per bambini, fondato sull'inserimento da parte dell'adulto di parole con cui filtrare ed eventualmente escludere le pagine web e di liste "bianche" e "nere" di siti. L'ambiente è però ben più vasto e interessante, perché ci sono anche un un client di posta a sua volta supervisionabile e tre programmi di scrittura, disegno e di gestione dei files, tutti con interfaccia semplificata. Volendo è possibile fare sì che Win-baby si avvii automaticamente all'accensione ed inibire qualsiasi connessione a Internet, oppure monitorare tempi, siti visitati e mail ricevute e spedite, e quindi configurare in qualche modo il computer in modo globalmente protetto: l'uscita dal software di controllo è infatti possibile solo attraverso l'inserimento di una password e sono inibiti la gran parte dei percorsi da tastiera, fatto salvo l'accesso a "Task manager". Win-baby funziona con tutte le più recenti versioni di Windows, ed è scaricabile in versione demo a partire da http://www.finson.com/prodotti/catalogo/hge/Cd0996/demo.asp, registrandosi come utenti del sito. Un’architettura molto simile hanno Magik Destop Davide (http://www2.retebuona.it/cgi-bin/retebuona/17.html?id=wXLzIXR3), che utilizza i filtri di Davide.it (www.davide.it) e KidDesk, software prodotto all’orgine e non più supportato da Edmark, attualmente distribuito in Italia da Gensoft (www.gensoftonline.com) in una versione che nelle prove fatte ci è sembrata affidabile solo con Windows98. Le novità tecnologiche, però (e, forse, purtroppo!), non finiscono mai. Ed ecco che nel settore della navigazione sicura possiamo includere un ambiente pensato con scopi più generali, ovvero BrowserBob™ (http://www.browserbob.com/). Il programma è destinato a varie finalità, ma a noi ne interessa una in particolare, ovvero la possibilità di confezionarsi in poche mosse un browser personalizzato, che si appoggia Intenet Explorer®. Se consideriamo anche il fatto che del programma è scaricabile una versione gratuita (http://www.browserbob.com/products_free.html), possiamo rapidamente ipotizzare una situazione assai promettente dal punto di vista formativo, ovvero l’opportunità di costruire, in funzione delle esigenze che di volta in volta si presentano, ambienti che vadano progressivamente ad arricchirsi delle delle funzionalità della navigazione a partire da quelle più semplici edessenziali (principio di semplificazione dei browser per bambini) e/o in grado di consentire, o, meglio, di orientare, attraverso pulsanti creati “ad hoc”, l’accesso a risorse prenavigate e selezionate dall’adulto (principio di tutela, orientamento, progettazione dei medesimi ambienti). Il nuovo sistema operativo Mac OS X 10.4, Tiger, dispone di alcune funzionalità di controllo, molto interessanti, anche se con un nome davvero infelice, “Controlli censura”!. L’utente principale di un Mac può infatti creare altri account al computer sui quali esercitare varie operazioni di tutela: dall’esclusione delle “volgarità” contenute nella nuova opzione “Dictionary” (attualmente per altro in inglese), alla limitazione dell’uso del browser “Safari” alla “white list” di siti decisa dal supervisore, allo scambio di mail solo con corrispondenti definiti, con la possibilità di ricevere un messaggio di notifica quando arrivi posta da altri. Allo stesso modo può essere tutelato anche l’uso delle Chat. Il metodo, come del resto nel caso di Win-baby, è pensato per un uso condiviso di un computer familiare, ma può ovviamente essere utilizzato anche a scuola.
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Last Updated on Thursday, 15 November 2007 07:38 |