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Modelli di business del software libero e di quello proprietario I sostenitori del software libero sognano un futuro in cui la maggioranza delle imprese del settore operi esclusivamente sul software libero. È realistico questo sogno? Come potranno queste imprese produrre fatturati ed utili adeguati? L'argomento è stato ed è ancora oggetto di un ampio dibattito in ambito economico. Chi scrive ritiene che gli studi economici dedicati ai modelli di business dei produttori di software libero siano sostanzialmente corretti, ma abbiano il difetto di non porre in adeguata evidenza il seguente rilievo. Oggi, la grande maggioranza degli operatori del software lavora su commessa, pagati sostanzialmente dal cliente in funzione del tempo dedicato ad ogni specifica attività. I loro modelli di business consistono nello sviluppo di software specifico per l'applicazione del cliente, nell'installazione di hardware e programmi, nella gestione di sistemi informativi, nella produzione di manuali, nella formazione. Soltanto una piccola minoranza degli addetti al software, lo produce per venderlo poi su licenza, sulla base di un valore ben definito per ogni copia venduta o per ogni installazione prevista, secondo il modello economico delle note multinazionali del settore. In sostanza, i modelli di business del software libero coincidono con i modelli adottati dalla grande maggioranza degli operatori del settore del software, compresi quelli che non credono nel software libero e utilizzano esclusivamente il software proprietario. ^top La ragione più importante della convenienza del software libero Chi scrive è convinto che l'importanza del software libero vada al di là della pur rilevante dimensione economica del comparto industriale associato; vede, inoltre, nel software libero il simbolo e la sostanza di una nuova rivoluzione tecnologica ed industriale, che è andata maturando nell'arco di un ventennio e che è letteralmente esplosa negli ultimi due anni. In sintesi, tre sono le caratteristiche salienti del nuovo mondo. In primo luogo, i nuovi prodotti hanno un prevalente contenuto di conoscenza teorica, indipendentemente dalla struttura fisica del supporto. In particolare, il software è conoscenza pura. In secondo luogo, il volume di conoscenza antica o recente incorporata in quei prodotti è enorme, difficilmente realizzabile “ex-novo” da una sola impresa, anche se dotata di imponenti strutture di ricerca e sviluppo. In terzo luogo, l'intreccio delle conoscenze incorporate in qualunque prodotto è così stretto e complesso, e la varietà di queste conoscenze è così ampia, da aggiungere un'ulteriore difficoltà alla loro ricostruzione nell'ambito di una sola azienda, essendo oggi ogni impresa caratterizzata da una forte specializzazione in una determinata area. Il nuovo scenario ingloba immagini molto luminose che inducono all'ottimismo. I modelli di business del software libero, più simili a quelli dell'artigianato che non a quelli della grande industria, potrebbero rendere meno iniqua la competizione fra imprese piccole e grandi, fra Paesi poveri e ricchi. La complessità dell'universo delle conoscenze, potrebbe rendere la collaborazione più conveniente della competizione. La solidarietà potrebbe manifestarsi come una nuova, rivoluzionaria, opportunità. ^top
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