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In generale per distribuzioni educational si intendono quelle orientate ad un utilizzo nelle scuole. Esse solitamente contengono software esplicitamente pensato per la didattica o comunque utile per un uso didattico. Spesso sono anche presenti applicativi per l'utilizzo e la gestione di una rete scolastica. Fa anche capolino qualche tentativo di fornire materiale didattico già predisposto e“testato sul campo” per favorire l'utilizzo dei vari programmi e condividere le esperienze dei docenti.
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Ne esistono ormai diverse. Possiamo citarne alcune italiane, tutte LIVE (utilizzabili cioè senza obbligare all'installazione sul disco fisso):

  • So.Di.Linux, contenente software libero catalogato da Essediquadro
  • Didatux, ancora in fase sperimentale, orientato alla scuola primaria
  • EduKnoppix, derivata da knoppix
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Questo aspetto non è al momento molto sviluppato. In rete si possono trovare lavori parziali di recensione. Un progetto più organico è quello sostenuto dal CNR per la catalogazione di software opensource.
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Ad essere precisi, Linux è il kernel, cioè il nocciolo,di un sistema operativo nato con l'obiettivo di essere costituito interamente da software libero. In realtà tale libertà consente a chiunque di utilizzare il codice che lo costituisce ed integrarlo in altre applicazioni. Ciò ha portato alla proliferazione di diverse realizzazioni del sistema operativo chiamate distribuzioni, con proprie peculiarità. Alcune utilizzano esclusivamente software opensource o comunque gratuito e pertanto non richiedono il pagamento di alcun onere, altre invece contengono anche codice protetto da licenza commerciale, pertanto prevedono solitamente una licenza di tipo commerciale per l'utilizzo.
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Esistono molte aziende che realizzano proprie distribuzioni GNU/Linux. Le più conosciute sono Red Hat, Suse (recentemente acquisita da Novell), Mandriva. Tali aziende tendono a fornire aggiornamenti e nuove versioni ad intervalli regolari e non troppo ravvicinati, garantire il supporto per periodi ben definitie prevedere forme di assistenza online o onsite. Ciò consente ad un'azienda (od una scuola) di pianificare gli investimenti ed avere referenti certi per il proprio parco informatico.
In alternativa, per chi non volesse farsi carico di oneri di assistenza,esistono distribuzioni completamente opensource come Debian, Slackware o versioni opensource di distribuzioni prodotte da aziende; per il supporto ci si può solitamente affidare alle relative comunità di utenti che forniscono aiuto online (mailing list, forum, FAQ, ...). Per le distribuzioni più diffuse è possibile anche trovare piccole aziende locali che garantiscono supporto. Sul nostro sito è possibile accedere alla recensione di alcune distribuzioni.
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GNU/Linux ha software per qualsiasi esigenza di gestione di rete anche di interesse marginale, per cui una qualsiasi distribuzione potrebbe essere opportunamente configurata per questo; esistono però distribuzioni che semplificano notevolmente il compito, fornendondo programmi per la gestione e configurazione di rete e l'amministrazione del sistema, semplificati tramite interfaccia grafica o web. Solitamente consentono di realizzare con poche impostazioni architetture tipiche di firewalling. Un elenco è disponibile in rete. Su questo sito si può consultare una pagina relativa alla distribuzione IPCOP.
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Se si intende realizzare una rete di teminali con server Windows e protocollo RDP, allora si può ricorrere a client GNU/Linux utilizzando l'applicativo Rdesktop (risparmiando cosi il costo delle licenze dei client). In questo caso sui client GNU/Linux sarà possibile utilizzare i programmi Windows in esecuzione sul server.Recentemente sta facendosi strada una tecnologia proprietaria chiamata NX più prestante e sicura di RDP.

Se invece si intende realizzare una rete completamente opensource può essere utile consultare le pagine del progetto LTSP che si occupa di questo. Esiste anche la distribuzione K-12 dedicata alle scuole che aiuta nella realizzazione di ciò.
A proposito di recupero di hardware obsoleto puoi anche leggere un articolo che abbiamo dedicato all'argomento.

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I problemi da affrontare in un processo di migrazione sono molti e non è possibile esaurirli in questa sede. Il costo non è l'unico problema. Si deve anche tener presente la possibilità di continuare a utilizzare o convertire i documenti nei formati finora utilizzati, la disponibilità di programmi per realizzare tutte le funzioni amministrative, l'aggiornamento del personale ed altro ancora.
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Il software opensource sta conquistando sempre nuovi spazi. Se per la gestione di rete pochi mettono in discussione la sue doti, anche nel dsktop sta guadagnando un suo spazio per attività di ufficio, multimediali e persino ludiche. I programmi per Windows sono ormai molto numerosi e molti, benchè sostanzialmente gratuiti, sono decisamente competitivi con quelli commerciali per qualità e prestazioni. Un'iniziativa interessante al proposito è TheOpenCD, che prevede la realizzazione di un CD contenente numerosi programmi opensource per Windows.
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Per GNU/Linux esistono ormai un certo numero di applicativi didattici, soprattutto indirizzati alla scuola primaria.Al proposito è prezioso il lavoro di catalogazione svolto dal CNR. Per Windows la situazione è meno rosea. Esistono alcuni programmi opensource, solitamente nati per GNU/Linux e poi portati su Windows o Mac, ma al momento la disponibilità è piuttosto ridotta e certamente insufficiente per le esigenze di qualsiasi ordine di scuola.
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Il problema non è solitamente condividere l'accesso, ma farlo in maniera controllata per evitare spiacevoli conseguenze. Per condividere una connessione esistono sostanzialmente due possibilità.

La prima è l'utilizzo di un Proxy server che memorizzi le pagine consultate di recente e le renda disponibili per successive richieste. L'applicativo opensource per GNU/Linux più utilizzato è certamente Squid. che consente anche l'autenticazione degli utenti (tramite un Domain Controller Windows o l'applicativo opensource Samba) mediante un applicativo esterno, controllo e log degli accessi ed altro ancora. Per un controllo degli accessi più flessibile è possibile utilizzare Squidguard, mentre per analizzare i log attraverso una comoda interfaccia web si può ricorrere a SARG. Se vuoi è disponibile una pagina con una spiegazione dettagliata su tale realizzazione.
L'altra possibilità è l'utilizzo del NAT per mascherare i computer della rete interna e trasferire le richieste ai siti Internet attraverso l'unico computer connesso ad Internet.

Al proposito, uno strumento pensato per un utilizzo scolastico da un docente per semplificare il controllo all'interno di un laboratorio degli accessi ad Internet è NetControl. Esso consente di stabilire con un semplice click su un'icona quali PC possono collegarsi all'esterno e quali no.

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Lunedì 25 Maggio 2009 11:28
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