Il primo elemento da tener presente è che Internet è un grande ipertesto.
Le informazioni non sono organizzate in maniera lineare (una dopo l'altra) come nel libro su carta. Compito di chi scrive - perciò - è far sì che il lettore ("navigatore") dell'ipertesto non si smarrisca fra le pagine ("nodi") a cui arriva seguendo uno dei vari collegamenti ("link") possibili. Non solo, qualsiasi sia la sequenza secondo cui il navigatore avrà "letto" i nodi, alla fine dovrà avere seguito un percorso logico e autoconsitente.
Progettare l'ipertesto
Prima di scrivere i vari "nodi" è utile stendere una chiara "mappa" dei principali blocchi di informazione, e organizzare efficaci link e "segnali" per la navigazione.
Il risultato più frequente e frustrante per chi scrive per il Web è riprodurre male in bit quello che si e abituati a fare bene su carta. E per chi legge, una navigazione da un nodo all'altro guidata unicamente da suggestioni e vaghe anlogie diventa ben presto una noia letale.
Con buona pace di chi ha confuso creatività espressiva con incoerenza logica.
Leggere su video
La lettura sul video è per molti aspetti diversa da quella su carta. Non solo cambia la modalità sociale di fruizione del testo. Cambia soprattutto - come dimostrano gli studi sulla percezione - il modo con cui il cervello raccoglie e organizza l'informazione.
La scrittura deve tener conto di questi aspetti legati alla percezione.
La strategia di "riprodurre il libro di carta con i bit" (EBook) sembra destinata a fatale insuccesso prima ancora di aver raggiunto la maturità tecnologica.
Organizzazione e stile
Progettare l'ipertesto e tenere conto delle implicazioni della lettura su video sono due regole forti. "Come" scrivere il singolo nodo dal punto di vista dell'organizzazione del testo e dello stile è qualcosa di più opinabile. Come tutte le questioni di stile, è legato anche a scelte individuali.
Alcune indicazioni sull'organizzazione del testo in blocchi e - per alcuni aspetti - della sintassi del singolo periodo possono comunque essere individuate (esiste una discreta letteratura in proposito).
Lo sforzo principale va indirizzato a superare le difficoltà che si incontarno nella lettura su schermo. Un bel periodo manzoniano o del Decamerone diventano una tortura se si deve fare "scrolling" per trovare il verbo della fraseincipale.
Integrare elementi multimediali
Lo sviluppo delle interfacce Internet e l'aumento medio della velocità di comunicazione stanno spostando la comunicazione dalla modalità prevalentemente testuale a quella multimediale. L'ipertesto diventa sempre più un ipermedia: un "oggetto" in cui il testo si deve integrare con immagini, animazioni, suoni, ecc...
Attivare diversi modi di comunicazione contemporanamente significa mettere in gioco più sensi e modalità percettive. Il risultato può essere positivo in termini di miglior comprensione del messaggio, ma può anche tradursi, in mancanza di precisi accorgimenti, in accavallarsi indistinto di segnali. Rumore invece di informazione.
Realizzare un ipermedia significa integrare elementi multimediali. Significa conoscere le regole tecniche che sono alla base del trattamento e della trasmissione di suoni e immagini digitali. Ma soprattutto impiegarli per ottenere il massimo di efficacia comunicativa.
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