Debian 3.0 - Valutazioni |
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Friday, 28 September 2007 06:57 | |||||
Modalità di installazioneTempi di acquisizioneTempi di installazioneTempi di avviamentoCaratteristiche Hw richiesteDifficoltà nell'installazioneEsistenza, qualità e completezza della documentazionePossibilità di assistenza on-lineCosa ne pensiamoFonti di DocumentazioneModalità di installazionePrima di installare la distribuzione Debian è assolutamente consigliata la lettura del manuale di installazione. Esistono diverse modalità per installare Debian: da hard disk o da partizione DOS da volumi di rete NFS La modalità è selezionabile nelle prime fasi dell'installazione, e prevede media di avvio (floppy o CDROM) differenti a seconda dei casi. Non tutte le architetture supportano il boot da CDROM. In tali casi sarà necessario effettuare il boot da dischi floppy e poi proseguire con CDROM o altro media. Se si decide di installare da CDROM è necessario procurarsi i CD o le immagini ISO necessarie per masterizzarli, ed eventualmente (se il nostro computer non consente l'avvio da cdrom) creare i floppy di avvio. I CDROM possono essere acquistati da uno dei fornitori ufficiali al prezzo di 25-30 euro (la distribuzione completa per pc è di sette CD, ma i primi cinque sono immagini alternative da scegliere secondo l'hardware di cui si dispone, quindi ne necessitano solo tre), oppure reperiti come allegato a qualche rivista di informatica o ancora, per chi dispone di una connessione a banda larga (ASL o fibra ottica, satellite, ...) scaricati da uno dei numerosi mirror Debian. In quest'ultimo caso si hanno due possibilità: scaricare le immagini ISO già predisposte. utilizzare l'utilità jigdo che "al volo" costruisce l'immagine prelevando i pacchetti dai siti mirror. Questo è il metodo consigliato da Debian, in quanto ottimizza la ricerca dei mirror più veloci, riducendo i tempi di scaricamento. Per immagine di un floppy o di un CDROM si intende un file in cui sono concatenati tutti i file da inserire nel supporto. I programmi di masterizzazione possono normalmente realizzare un CD a partire da un file immagine. Per i floppy, sono necessari programmi appositi. In GNU/Linux possono utilizzare i comandi cp o dd. Per Windows esistono utility esterne al sistema operativo, come Rawrite. HOWTO - Jigdo è un'utility liberamente scaricabile per Linux, Windows, Solaris o in sorgente. Essa preleva i file per l'installazione dai siti mirror di Debian e li assembla in un unico file immagine da utilizzare per la masterizzazione del CDROM. L'elenco dei file da assemblare è contenuto in file con estensione .jigdo disponibili per i vari CD delle distribuzioni sul sito di Debian. Attenzione! I primi 5 CD sono alternativi tra loro. Ognuno contiene un kernel compilato includendo supporti ad hardware diversi. E' opportuno leggere il manuale d'installazione per capire quale è quello confacente al caso proprio. L'installazione da dischi floppy è sconsigliata a meno che non sia indispensabile. Può essere utilizzata in situazioni molto particolari che non consentono alternative. Un'altra possibilità è copiare la distribuzione su un disco fisso e poi installare partendo da lì. Interessante la possibilità di installare da un file system NFS (Network File System), utile per scuole di una certa dimensione, che possono predisporre un file server Linux per la distribuzione dei pacchetti tramite NFS. In realtà risparmia solo l'installazione (e/o la configurazione) di un server web o ftp. Se si desidera installare direttamente dalla rete, è sufficiente scaricare le immagini del CD (non ufficiali) di avvio o dei due floppy root.bin e rescue.bin da un sito mirror Debian per far partire la procedura di installazione, che al momento opportuno chiederà l'URL del sito da cui scaricare i pacchetti da installare. Rispetto allo scaricamento dei CD, questa strada risulta conveniente se si deve installare Debian su un solo computer o se il server web o ftp è raggiungibile con una connessione molto veloce, consentendo di scaricare solo i pacchetti da installare. Altrimenti, a meno di non disporre di bande realmente elevate, il processo si allunga sensibilmente. La guida all'installazione presente sul sito ufficiale è molto dettagliata e prevede la maggior parte delle difficoltà riscontrabili durante l'installazione. Anche nella procedura di installazione, la strada scelta è quella di rivolgersi ad utenti non completamente privi di esperienza. L'interfaccia è testuale, non esiste uno strumento "amichevole" per il partizionamento (sono presenti gli applicativi CLI fdisk e cfdisk), che è la fase normalmente più disorientante per un utente novizio, spesso sono richieste informazioni piuttosto specifiche riguardo l'hardware e la configurazione dei programmi. Sono state effettuate più installazioni, sia tramite rete (HTTP o FTP) che tramite cd, riscontrando su due computer un problema per la configurazione del server grafico Xwindows, che non si è riuscito ad avviare dopo l'installazione. Su un altro computer l'interfaccia grafica funziona solamente per quanto riguarda Gnome, mentre non partono le sessioni di KDE. Lo scaricamento diretto dei pacchetti via rete con ftp o http ha riscontrato problemi con qualche sito mirror, bloccandosi con un errore. In questo caso, lo script di installazione ha riproposto lo scaricamento dei pacchetti residui, che è andato in porto. Tali problemi non si sono riscontrati durante aggiornamenti successivi (evidentemente il problema è temporaneo) tramite le utilità apt-get con le opzioni install, update o upgrade (vedi APT-HOWTO). Per completezza, è stato verificato anche il funzionamento del boot loader Sbm (Smart Boot Manager), di cui è disponibile un'immagine sul primo CDROM della distribuzione (ved. file <unità CD>/install/README.sbm. La prerogativa principale di Sbm è di riconoscere automaticamente i dispositivi avviabili, siano essi floppy, cdrom IDE, dischi, partizioni o unità logiche. In realtà Sbm non è riuscito a riconoscere per il boot il lettore CD in nessuno dei PC su cui è stata effettuata la prova mentre funziona regolarmente con floppy e dischi. L'hardware dei computer utilizzati è stato regolarmente riconosciuto e configurato. È doveroso ricordare che i PC non dispongono di hardware particolarmente difficoltoso da configurare come winmodem, schede audio, scanner, che solitamente sono più difficili da utilizzare in GNU/Linux. Tempi di acquisizioneDisponendo di una connessione veloce, e.g., il primo cd è stato scaricato in 44'33'' con jigdo ed in 59'10'' prelevando direttamente l'immagine. Effettivamente con jigdo i tempi si sono accorciati di circa il 25%. Per una connessione adsl è lecito attendersi tempi di un'unità di grandezza superiori, con una connessione analogica o ISDN di due ordini di grandezza circa (improponibile). Lo scaricamento delle immagini per i floppy è durata circa 4 secondi ciascuno. Tali immagini sono presenti solo in alcuni siti mirror. Non abbiamo provato ad acquistare i CD in quanto non sono distribuiti direttamente da Debian, ma da rivenditori autorizzati. Comunque Debian è una delle distribuzioni più blasonate, anche se non destinata ad un uso di massa, pertanto è facile reperirla in edicola allegata a qualche rivista, anche se solitamente è presente una selezione dei CD e non il set completo. Tempi di installazioneL'installazione è stata ripetuta più volte su diversi PC (Pentium 200, Pentium II 233, Pentium III 550 e 1000). Per completezza è stata effettuata l'installazione anche su un vecchio 80486 privo di CDROM, ma dotato di scheda di rete. È opportuno prevedere qualche ora per documentarsi sul processo d'installazione reperibile alla pagina (http://www.debian.org/releases/stable/installmanual) e su altra documentazione. Il manuale d'installazione è disponibile in numerose lingue tra cui l'italiano. Ovviamente i tempi di installazione dipendono da vari fattori:
I tempi di installazione sono oscillati da circa due ore per un'installazione server tramite CD su Pentium III a circa cinque ore per un'installazione workstation da CD su pentium. A questi tempi vanno aggiunti quelli impiegati per l'eventuale scaricamento dei CD. Tempi di avviamentoOvviamente per utenti con esperienza solo su sistemi operativi più orientati ad utenti inesperti, la curva di apprendimento per GNU/Linux in generale è molto ripida. Per Debian è ancora peggio, in quanto non fornisce strumenti accessori per la configurazione del sistema, ma solo quelli disponibili con i desktop manager KDE e Gnome, rispettivamente alle versioni 2.0 ed 1.4 (quelle attuali sono la 3.0 e2.0). Inoltre l'interfaccia grafica è poco curata. Il menù di avvio è organizzato in modo disordinato e la scelta dei percorsi non è intuitiva: Esistono molte duplicazioni e solitamente la maggior parte dei programmi è raggiungibile da sottomenù denominati “Debian” e non dove sarebbe lecito pensare di trovarli. Anche la scelta dei programmi è discutibile. Sono installati per difetto all'interno dei gruppi di Tasksel selezionabili durante l'installazione molti piccoli programmi duplicati e di scarsa utilità, mentre ne mancano altri decisamente più utili (vedi OpenOffice ed Evolution per la produttività personale o Galeon e Nautilus come browser/file manager), scelta vincolata in parte dal fatto che le versioni di Gnome e KDE non sono le più recenti. Per l'innesto di file system secondari (floppy, cdrom, ...) al principale non è stato configurato l'automount, quindi l'utente è costretto (se è a conoscenza di questa necessità e della procedura per farlo) ad innestarli manualmente. Tutto ciò comporta tempi di apprendimento piuttosto lunghi, e quindi, in generale, si presume che chi arriva alla Debian lo fa dopo aver sperimentato distribuzioni più orientate all'utente generico e sotto la spinta di necessità particolari. Caratteristiche hardware richiesteLe caratteristiche hardware richieste sono quelle previste dai kernel Linux utilizzati. Sulla documentazione è indicato che Debian può essere installato su PC i386 o superiori, naturalmente per quanto riguarda il sistema base. Per il sistema grafico Xfree86 è necessario almeno un Pentium. Altre distribuzioni hanno ormai abbandonato il supporto di PC con hardware obsoleto, su cui non funziona nemmeno la procedura di installazione ed i cui pacchetti sono compilati su hardware recenti (Pentium e superiori). La possibilità fornita da Debian di essere installata su vecchi computer può quindi essere utile in situazioni particolari. Difficoltà nell'installazioneLa procedura di installazione risulta semplificata rispetto alle versioni precedenti. Le nozioni necessarie su hardware e sistema operativo sono molto meno di quelle richieste in passato; tuttavia la procedura non è ancora a misura di utente generico. Sono richieste informazioni come conoscenze di base su moduli del kernel, nomenclatura dei dispositivi sotto GNU/Linux, parametri per la configurazione di alcuni applicativi. La procedura di installazione non dispone di un programma "amichevole" per il partizionamento del disco, che è l'operazione che probababilmente disorienta maggiormente l'utente alle prime armi. Si è costretti ad utilizzare strumenti come cfdisk (proposito di default) o fdisk che si raggiunge solo con operazioni sconosciute ad utenti novizi, come il passaggio ad un'altra console ed il lancio da riga di testo dell'applicativo. HOWTO - Per passare ad un'altra console a riga di comando è necessario utilizzare la combinazione di tasti Ctrl+Alt+X, ove X è un tasto funzione da F1 ad F6. A differenza del normale uso, durante la procedura di installazione non è necessario autenticarsi con nome utente è password (che ancora non sono stati creati), ma è sufficiente premere il tasto Invio per attivare la console. Dopodiché, per lanciare Fdisk, è necessario scrivere il comando L'installazione del server X non consente di verificare le scelte fatte ed eventualmente di modificarle. Ciò comporta che se una volta terminata l'installazione X non funzionerà correttamente si dovrà procedere manualmente alla correzione del problema, la qual cosa richiede un minimo di esperienza. Sarebbe stata cosa gradita prevedere durante l'installazione una procedura per installazioni ripetute, come avviene in altre distribuzioni. Ciò è possibile, ma solo successivamente all'installazione del sistema tramite l'utility FAI, possibilità appena accennata nel manuale d'installazione. Nella scelta dei pacchetti esistono due possibilità: o utilizzare Tasksel che seleziona grandi gruppi di pacchetti appartenenti allo stesso ambito, ma veramente poco granulare, o utilizzare Dpkg, che permette di selezionare i singoli pacchetti ma ha un'interfaccia veramente complessa, tale che è fortemente consigliato di leggere preventivamente la guida apposita. Superati questi problemi, e non è poco, la procedura ha anche aspetti positivi, soprattutto per chi è dotato di un collegamento ad Internet veloce o un server (HTTP, FTP o NFS) predisposto per installare Debian: è possibile installare Debian girando per i laboratori con due soli floppy in tasca. Inoltre l'aggiornamento successivo del sistema si esegue (molto efficientemente) digitando al prompt: apt-get upgrade il che è veramente comodo. In modo altrettanto semplice si possono installare o aggiornare singoli pacchetti o sincronizzare il database dei pacchetti presenti sulle sorgenti configurate sul sistema. Successivamente all'installazione dei pacchetti parte una procedura per la configurazione di diversi programmi. Purtroppo in questa fase sono necessarie competenze piuttosto specifiche. Agli utenti inesperti non resta che affidarsi al buon senso (ed alle scelte predefinite), modificando in seguito dopo opportuna documentazione i servizi che interessano. Una nota a parte merita l'installazione sul 486. Data la mancanza del CDROM e la dotazione di una scheda di rete, a meno di non voler caricare tutto il sistema da floppy, la scelta di installare via HTTP o FTP era quasi obbligata. Per tale installazione si è scelto di non caricare l'interfaccia grafica, che comunque non sarebbe utilizzabile su un 486 date le risorse modeste, ma solamente programmi a riga di comando. Ciò in previsione di un uso come server per servizi limitati (e.g. Proxy server o dhcp server per una piccola rete). Essendo l'hardware piuttosto datato, è stato necessario caricare i driver forniti da Debian sotto forma di immagini per floppy aggiuntivi per poter utilizzare la scheda di rete 3com 3c509b presente nel PC, poiché il modulo relativo non è presente nel kernel fornito di default con Debian. Tale aspetto in realtà è solo accennato nel manuale per l'installazione e quindi ha richiesto un po' di tempo per essere correttamente impostato. I tempi per la documentazione e le prove non sono conteggiati in quelli forniti al paragrafo Tempi di installazione. Nonostante la distribuzione non sia delle più semplici da installare, tuttavia, un utente inesperto con molta pazienza, che si faccia carico del tempo necessario per la lettura della documentazione e non si aspetti che tutto vada bene al primo tentativo, dovrebbe riuscire nell'impresa (fatti salvi casi particolari in cui è presente hardware obsoleto, troppo moderno o particolare per cui è necessario intervenire con maggior perizia), cosa che nelle versioni più datate di Debian non era affatto scontata. Esistenza, qualità e completezza della documentazioneIl sito ufficiale di Debian è una fonte molto ricca di informazioni. Esistono oltre venti manuali per utenti e per sviluppatori, decine di HOWTO e una raccolta strutturata di FAQ veramente imponente, oltre alla documentazione su Linux in generale. Purtroppo solo il manuale di installazione e pochissimi altri sono disponibili in italiano, mentre il resto della documentazione per Debian è in inglese ed in poche altre lingue. Ciò perché Debian è un'associazione di volontari, quindi la localizzazione dipende dalla disponibilità di persone che realizzino la traduzione. Comunque, l'informazione è molta, e la difficoltà stà nel selezionare quella più utile ai propri scopi. Non rientra negli scopi dell'articolo recensirla tutta, quindi abbiamo letto solamente il manuale per l'installazione, che riteniamo fondamentale per iniziare ad utilizzare Debian GNU/Linux. E' disponibile per le architetture supportate in diverse lingue italiano compreso, ed in diversi formati. E' una guida indispensabile per l'utente alla prima esperienza, ma comunque utile anche per chi non è proprio alle prime armi. Contiene numerosi riferimenti ad altra documentazione sia relativa a Debian ed ai suoi strumenti, che a Linux in generale. Quasi sempre la descrizione del processo di installazione è puntuale, anche se ovviamente non tratta tutti i casi possibili. Nella maggior parte dei casi dovrebbe consentire anche ai nuovi utenti di installare la distribuzione senza problemi. Il linguaggio è semplice e chiaro, pur contenendo riferimenti tecnici precisi agli argomenti trattati. Possibilità di assistenza onlineDebian non è un'azienda, ma un'associazione di volontari. Quindi non fornisce un'assistenza di tipo commerciale. Esistono diversi strumenti di supporto per rimediare a situazioni di errore o problemi, tra cui ricordiamo le mailing list, i newsgroup, una chat, siti web e comunità di utenti on-line. Per un supporto online su problemi contingenti, esistono diverse chat ove è possibile incontrare utenti Debian disposti a fornire la propria competenza ad altri. Le chat sono soggette ad una ben precisa netiquette che tra l'altro richiede analoga disponibilità a chi utilizza il servizio. Tale supporto può non essere adeguato per un'azienda. Chi volesse un'assistenza specifica può trovare sul sito di Debian un elenco di professionisti sparsi in tutto il mondo che erogano tale servizio. Purtroppo l'elenco non riesce a coprire tutto il territorio puntualmente (in Italia sono presenti solo quindici nomi), quindi è facile pensare che nella maggior parte dei casi tale supporto possa essere fornito solo telefonicamente o tramite un accesso remoto. Cosa ne pensiamoSe qualcuno pensasse di utilizzare GNU/Linux per destinarlo ad un uso come Workstation per utenti generici, farebbe bene a rivolgersi ad altre distribuzioni. Debian non è orientato a questo tipo di utenza, che probabilmente lo abbandonerebbe immediatamente alle prime difficoltà. Inoltre in qualche caso prima di essere effettivamente utilizzabile richiederebbe l'intervento di un esperto per configurare correttamente X. Diverso è il discorso per l'utilizzo di Debian GNU/Linux come server. La procedura di installazione per il sistema di base installa un numero ridotto di servizi. L'impacchettamento dei programmi è fatto scegliendo sempre impostazioni prudenti per ciò che riguarda la sicurezza, che è sempre in primo piano nelle scelte sulla distribuzione: le versioni di un pacchetto sono inserite solo dopo un periodo di osservazione che rilevi la presenza di eventuali problemi, la configurazione di default dei servizi è restrittiva per quanto riguarda gli accessi, i pacchetti relativi alla sicurezza del sistema sono aggiornabili in maniera semplice prelevandoli direttamente dai siti mirror di Debian. In generale, quindi, la vocazione di Debian è per un utilizzo come server su una rete, in particolare per chi utilizza prevalentemente la riga di comando per gestire il computer, anche se si possono ipotizzare altri utilizzi . Debian svolge bene il suo lavoro. Nell'utilizzo prolungato (qualche settimana) non ha mai presentato blocchi di sistema, né problemi di dipendenza tra pacchetti. Qualche prova sul 486 come server proxy ha mostrato (senza pretese analitiche, che richiederebbero prove accurate con benchmark) buone prestazioni su una piccola rete, rendendo Debian un buon candidato per il riciclo di hardware obsoleto. Certamente non un vestito per tutte le stagioni, ma certamente uno strumento che è opportuno valutare in ambito scolastico, anche se in generale non per un utilizzo prettamente didattico. Fonti di documentazione/usr/share/doc/debian-guide/html/noframes/index.html http://www.debian.org/releases/stable/i386/install.it.html
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Last Updated on Friday, 28 September 2007 07:15 |