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Sento spesso parlare di software gratuito chiamato Free Software. È equivalente al software Freeware?
No, sono concetti estremamente diversi. Le licenze Freeware sono protette da copyright. Il Freeware è software con licenza di tipo commerciale, che però ne consente, entro limiti definiti dalla licenza stessa, un uso gratuito. Il concetto di Software Libero è più ampio. Nella sua definizione più diffusa si considera tale un software la cui licenza consenta di accedere al codice sorgente, modificarlo, redistribuirlo e copiarlo senza alcuna limitazione se non quella di garantire agli utenti dei software derivati le stesse libertà. Solitamente tali licenze non vietano affatto di farsi pagare il software ma, dati i vincoli di cui sopra, è chiaro che il pagamento solitamente è proporzionale ai servizi forniti, ad esempio la copia del CD-ROM e l'assistenza. Mentre nel primo caso il vantaggio è solo economico, nel secondo le possibilità sono molto più ampie, ad esempio si può modificare un applicativo per renderlo adatto a specifiche necessità o proseguire lo sviluppo di un prodotto abbandonato dall'autore originale.
Certamente i concetti sono molto simili ma anche senza giungere a posizioni estreme esiste qualche differenza. Benchè in proposito il dibattito sia molto acceso e non esista assoluta convergenza, possiamo assumere come definizioni quelle fornite da due enti autorevoli rispettivamente per il Free Software e l'Opensource: La Free Software Foundation (FSF – www.fsf.org) e l'Open Source Initiative (OSI – www.opensource.org). L'autorevolezza riconosciuta a tali enti fa si che spesso siano considerati dei “certificatori” per quanto riguarda le licenze Free Software e Opensource. Il primo considera software libero quello che garantisce a chiunque le quattro libertà fondamentali:
- poter utilizzare il programma per qualsiasi scopo
- poter studiare (con disponibilità del codice sorgente) come il programma lavora e poterlo adattare alle proprie necessità
- poter distribuire liberamente copie del programma
- poter migliorare il programma (anche in questo caso serve il codice sorgente) e distribuirlo liberamente alla comunità
L'OSI invece definisce software opensource quello che rispetta una decina di criteri, non descritti per ragioni di spazio.
A volte incontro programmi accompagnati dalla licenza GPL. Cos'è?
La General Public License è una licenza creata nell'ambito del progetto GNU,il cui principale sponsor è la FSF, per garantire a programmatori ed utenti la libertà nell'utilizzo di un software.È diventata quasi sinonimo di Software Libero. Essa è destinata a proteggere applicativi software. La GNU ha prodotto altre licenze libere destinate a librerie, documentazione ed altro.
Perchè tante licenze diverse? Non ne basterebbero una o due?
Spesso gli autori, ma soprattutto le software house o le fondazioni legate ad importanti progetti, vogliono garantire meno apertura ed una qualche forma di controllo del processo di sviluppo rispetto a quelle previste in una licenza Free o Open pura, per cui creano proprie licenze, magari riconosciute anch'esse come libere o aperte. Questo è stato fatto dalle Fondazioni Mozilla ed Apache e dalla Sun Corporation, solo per citarne alcune. Questo può portare a qualche effetto negativo, come la minore possibilità di difesa di fronte ad un tribunale e quindi efficacia delle singole licenze che più difficilmente sono considerate un valore di tutta la comunità, e il subentrare di un problema di compatibilità tra licenze adottate in prodotti correlati come applicati interagenti o applicativi e librerie.
Per un elenco di licenze opensource si può consultare l'elenco fornito da OSI http://www.opensource.org/licenses/.
Le licenze hanno una scadenza?
Per questa domanda non esiste una sola risposta, giacché diversi tipi di licenze si basano su diversi tipi di contratti. La casa produttrice del software in questione e il rivenditore stesso dovrebbero essere in grado di consigliarvi la soluzione più adatta alle vostre esigenze. In generale però, data la rapidità di evoluzione delle versioni, può essere utile ricorrere a contratti che prevedono di mantenere il software installato sempre aggiornato all’ultima versione. Questo è in particolare importante per i programmi antivirus, che di norma infatti sono soggetti a scadenza. Per una panoramica sui tipi di contratti Microsoft rimandiamo al sito relativo (http://www.microsoft.com/italy/licenze/risorse/default.mspx).
Cosa è possibile fare per una gestione efficace e “sicura” del software installato e chi è il responsabile delle dotazioni hardware e software della scuola?
La prima azione da fare è stabilire opportune norme per l’installazione del software; quindi è bene controllare periodicamente - attraverso un opportuno inventario - il software installato su tutto il parco macchine, verificando che esistano le relative licenze d’uso nel caso di software commerciale, proprietario. Il responsabile legale dell’Istituto è sempre il Dirigente Scolastico, che può tuttavia nominare un responsabile dei laboratori cui demandare la gestione e il controllo delle dotazioni hardware e software della scuola stessa. La nomina ovviamente deve essere scritta ed indicare esplicitamente i compiti assegnati.
I programmi per computer sono piuttosto costosi e la scuola ha sempre meno fondi a disposizione. In quali modi è possibile disporre di programmi adeguati senza costi eccessivi?
Tra le possibili risposte a questa domanda, ci sentiamo certamente di escludere quella che, talvolta, viene invece adottata: ovvero le copie illegali del software. Forme di risparmio si ottengono o scegliendo contratti destinati alle scuole o optando per prodotti non commerciali (software Open Source). Tra questi ultimi infatti rientrano prodotti che non hanno nulla da invidiare ai prodotti commerciali più diffusi, consentendo notevoli risparmi e favorendo nei ragazzi una mentalità maggiormente orientata allo sviluppo cooperativo del software e del suo utilizzo.
Gli studenti sempre più spesso chiedono di poter copiare i programmi in uso a scuola per esercitarsi a casa. È possibile?
Dipende dal tipo di contratto che regola la licenza software. Certamente ciò è possibile per i prodotti Open Source (http://it.openoffice.org) che anche per questo motivo, oltre che per un risparmio, ; mentre per i prodotti commerciali si tratta di leggere con attenzione i relativi contratti. Per venire tuttavia incontro alle esigenze della clientela, produttori che si rivolgono al mondo della scuola prevedono questa possibilità; ad esempio la soluzione MSDN Academic Alliance di Microsoft consente la distribuzione del software “noleggiato” con il contratto a tutti gli studenti che seguono i corsi.