Software libero e "open source" |
![]() |
![]() |
Friday, 07 September 2007 09:38 | |
di Angelo Raffaele Meo, Politecnico di Torino L'articolo è stato riprodotto da Mondo Digitale, numero 2 - Giugno 2002 con l'autorizzazione dell'autore e dell'editore Dopo una breve storia del movimento del software libero e delle sue realiizzazioni più importanti GNU, Linux, Internet, Apache - si discutono le ragioni per le quali alcuni studiosi ritengono il sofdtware libero preferibile al software proprietariodai punti di vidsta di qualità, manutenibilità e sicurezza. Infine, si disegna schematicamente lo scenario del nuovo comparto industriale costruito sui primi prodotti, comprensivo dell'informatica "embedded", delle applicazioni in tempo reale e degli apparati e sistemi per le telecomunicazioni. Negli ultimi anni, il dibattito entro la comunità degli informatici sul software "libero" e sul software "open source" si è fatto particolarmente vivace. Moltissimi studiosi e operatori del settore hanno portato contributi interessanti nonostante la frequente contrapposizione delle opinioni espresse. Infatti, non soltanto i sostenitori del software libero si sono spesso scontrati con i difensori del software proprietario, ma anche fra le varie fazioni del software libero il dibattito è stato acceso e a volte violento. Nel seguito di questo articolo si evidenzia il fatto che software "libero" e software "open source" non sono sinonimi, anche se i due concetti sono strettamente legati fra loro. Proprio lo scontro fra i rivoluzionari del software libero e i riformisti dell' "open source", il prodotto di un amore contrastato fra solidarietà e mercato, costituisce uno dei capitoli più interessanti di questo dibattito. L'autore di questo articolo crede nel pluralismo ma è un fanatico sostenitore del software libero. Per questa ragione ha disatteso in parte l'invito della redazione della rivista a parlare di "open source", preferendo parlare prevalentemente di software libero. Il primo paragrafo contiene una breve storia del movimento del software libero, della sua ideologia e delle realizzazioni più importanti: GNU, Linux, Internet. Il secondo paragrafo è dedicato a un'analisi delle ragioni per le quali l'autore considera il software libero superiore a quello proprietario dal triplice punto di vista della qualità, manutenibilità e sicurezza. Il terzo paragrafo descrive sinteticamente il comparto industriale che si sta costituendo sulle fondamenta delle prime realizzazioni del software libero e che si estende anche fuori dei tradizionali prodotti per l'ufficio, lo studio e la fabbrica abbracciando l'informatica "embedded" in migliaia di prodotti industriali, i sistemi di controllo in tempo reale, gli apparati e i sistemi per le telecomunicazioni. L'autore, infine, auspica che i modelli di business del software libero, più vicini a quelli dell'artigiano che a quelli della grande industria, si diffondano rendendo possibile uno sviluppo più equo e armonico, con le stesse opportunità per le grandi e piccole imprese, per i Paesi ricchi ed evoluti e quelli in via di sviluppo.
|
|
Last Updated on Friday, 14 November 2008 10:59 |